Le Voci Della Critica – Il Profilo Di Aldo Maria Pero

Giovanna Magugliani che in apparenza concentra in sé una pluralità d’interessi, in realtà possiede un solo punto di riferimento da cui dipartono, con le abilità tecniche necessarie e diverse, le sue creazioni artistiche. Sa fotografare, dipingere e scolpire, ma con rara coerenza concentra l’oggetto della propria ricerca sul modo di costringere la realtà ad un’interpretazione personale del mondo. Una realtà della quale avverte le infinite sfaccettature, dal mondo del cinema con le sue protagoniste (solo attrici e mai attori, forse perché profondamente legata ad uno straordinario marito o forse perché in certa misura coinvolta dalla prassi comportamentale islamica) alla nascita della terra, al fascino delle vaste distese desertiche, ai volti visibili quali espressioni di intimità invisibili, a terre straniere che interpreta talora con lo sguardo di Gauguin o di Nolde, in una festosità di colori che non costituiscono il centro della sua maniera, molto più rattenuta e controllata; e ancòra alle trasparenze che allontanano il reale fisico per proiettarlo in una dimensione metafisica, alla virginale statuaria, che nel candore del marmo di Carrara delinea delicati volti di fanciulle avvolte nel loro mistero più che non lo siano da un velo; e infine a certe composizioni astratte non nella loro presenza sulla tela ma per i significati che nascondono, i significati di un mondo afflitto dal prorompere delle immagini che nella loro trasparenza celano valori, veri o presunti, collocati nell’infinito, che neppure i falsi collages riescono a spiegare.

Al patrimonio di idee e di spunti, che indugia in qualche caso su riflessioni sociali lontane dalla banale quotidianità del fatto ma intese ad illuminare la dignità di donne gravate da un destino ancor più greve dei pesi che trasportano, si unisce, e ne è anzi il presupposto realizzativo, la lunga e diuturna ricerca dei mezzi tecnici atti ad esprimere i contenuti affidati all’espressione grafica. Giovanna Magugliani è ricorsa di volta in volta ai pastelli, alla grafite, all’olio, all’acrilico, al marmo e alla macchina fotografica, consapevole che si tratta di uno strumento d’interpretazione e non di riproduzione della realtà, come già avevano intuito alcuni degli impressionisti. Del resto la fotografia è un modo di “dipingere” riflessivo e meditato, lontano dall’urgenza espressiva di un Vincent van Gogh, che immergeva nei paesaggi la propria disperazione esistenziale e nei ritratti un’allucinata considerazione di sé e dell’altro, di colui i cui tratti delineava o con la malinconia di un bene concupito e irraggiungibile come le belle donne di Arles o con la frustrazione di chi era portatore di un destino migliore del suo. Ecco, van Gogh è un ottimo riferimento per far comprendere quel che Magugliani non è. Non è una pittrice di getto, capace di allineare cento quadri in un mese; non è una creatrice d’impulso ma di serrata meditazione che non considera il colore un fine ma un mezzo da usare, salvo rari casi, con velata discrezione; non è artista sollecitata dalla visione ma dall’interiorizzazione delle suggestioni esterne, non è afflitta dall’autocompiacimento per la bella soluzione espressiva ma va alla ricerca dall’idea dalla quale rampolli tanto l’immagine che il concetto.

ALDO MARIA PERO, Presidente del Movimento Arte del XXI Secolo e della Waltmann Art Publishing Italy.

Settembre 2013

Aldo Maria Pero è stato Incaricato di Storia dell’Arte Moderna presso l’Università di Genova e Visiting Professor di Storia dell’Arte italiana presso la Sorbona, Ordinario di Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Università di Heidelberg, Visiting Professor della stessa materia nell’Università di Ann Arbor (Michigan) e Direttore del Dipartimento di Storia dell’Arte dell’Università di Berkeley (California).

www.giovannamagugliani.com
www.artedelxxisecolo.it

Previous Next
Close
Test Caption
Test Description goes like this